Anno XIV
Numero 1
Marzo 2002

Palestra New life: un ambiente a tutto benessere!

Ma la nuova piazza Marconi ha anche… una vita sotterranea!

Il “gioiello” del piano interrato si chiama, infatti, “Palestra New life”.

Un ambiente immenso (qualcosa come 2000 metri quadri complessivi!), un “gigante elegante” pronto a far pulsare a pieno ritmo il “mondo” del relax e della cura del corpo.
Una prerogativa che ha richiesto in fase progettuale profondi studi alla ricerca di tecnologie applicative semplici ed innovative a costi contenuti.
Tecnologie applicative che solo con un lavoro d’equipe tra committente, progettisti e addetti ai lavori si potevano concretizzare.

I tre principali problemi che si sono posti sin dall’inizio, nella scelta di materiali sono stati:

  • Protezione termoigrometrica delle strutture edili in cemento armato delimitanti l’ambiente al fine di poter creare e controllare la climatizzazione ambientale con il minor consumo possibile.
  • Studio preventivo al fine di ottenere una idonea correzione acustica ambientale e di fonoisolamento tra i diversi settori di attività.
  • Finiture idonee che soddisfacessero i criteri e le filosofie del progetto
    “New Life”.

La scelta per la risoluzione dei tre problemi è stata affidata alla CoVerd ed al suo Ufficio Tecnico di Acustica Risolutiva.
I tecnici della Coverd hanno dato il meglio di sé proponendo, dopo un attento studio di acustica correttiva dei vari ambienti e di protezione termoigrometrica delle strutture edili,  un intervento poliedrico che ha evidenziato le tecnologie applicative del sughero biondo naturale, capace di adeguarsi alle necessità dei molteplici ambienti confermando altresì i risultati dei calcoli teorici eseguiti in fase progettuale.
In ogni locale è stato, adottato un diverso sistema di soffittatura, in perfetta consonanza con le esigenze progettuali, come ci hanno spiegato gli architetti della BDGS di Milano, Valeria Bottelli, Laura Della Giovampaola e Iolanda Savino, che ci hanno guidato alla scoperta di questa “nuova vita”.
“Anzitutto – esordiscono – lo spirito e i criteri che hanno informato il progetto della “New life” possono essere sintetizzati in questi tre elementi: chiarezza distributiva e armoniosa fluidità degli spazi, continuità dei colori e materiali di finitura improntati a luminoso rigore, spirito di benessere psico – fisico semplice e lineare”.
Una filosofia coniugata ‘ad hoc’, in forme e modi differenti, a seconda della valenza e delle funzione dei diversi spazi, come andiamo ad illustrare.

La palestra ha un piccolo ingresso al pian terreno, dal quale parte una scala aerea in ferro verniciato e cristallo, che conduce al piano interrato: qui si sviluppa per intero la superficie dedicata ai corsi, agli attrezzi, agli spogliatoi e l’area termale – piscina.
“Scala ed ingresso – precisano le progettiste – sono stati pensati per rendere immediatamente percepibili due dimensioni caratterizzanti la struttura, quali il relax abbinato alla tecnologia, e per immergere i visitatori in uno spazio fluido e colorato, quello che troveranno al piano sottostante. Con questo spirito sono state scelte le finiture: resina grigia, ferro verniciato e vetro per la scala, parete di fondo rosso rubino, controsoffitto in lamiera stirata SofSteel”.

A questo riguardo, si tratta di pannelli con griglie metalliche forate, rivestiti di materassini in ovatta, che rendono ‘a tutto tondo’ il profilo “hi – tech” dell’ambiente.
Una volta scesi, si viene accolti da un’ampia reception – spazio attesa, “che ha una connotazione lineare, tranquilla ma decisa, poiché deve mettere i visitatori a loro agio e trasmettere un senso di vitalità psico – fisica: per tale motivo continuano le finiture del piano terreno, unite al legno chiaro e acciaio del bancone reception, della grande vasca con sassi bianchi e piante del sottoscala”.
Da qui, “attraverso un originale corridoio curvo luminoso e tinteggiato in azzurro polvere”, si accede agli spogliatoi maschili e femminili, “ampi, razionalmente distribuiti, confortevoli e accoglienti”. “In questi ambienti – proseguono – sono stati utilizzati finiture ed arredi molto chiari e riflettenti per massimizzare la luce, unicamente artificiale: pavimento in gres grigio, armadietti in legno chiaro sbiancato e controsoffitti in quadrotte di sughero tinteggiate di bianco, sostenute da una struttura in alluminio pendinata”.
Ogni spogliatoio è direttamente connesso con la rispettiva area servizi, accuratamente rifinita, che introduce alla zona umida: piscina (25 x 6 metri), relativa zona relax e thermarium (comprendente un’ampia sauna, un bagno turco, due docce particolari, ad acqua nebulizzata e pioggia tropicale, e una minipiscina idromassaggio).
“Una zona progettata per avere una connotazione fresca, tranquilla, lineare, del tutto dissimile dall’atmosfera che caratterizza normalmente gli spazi piscina, onde accomunarla maggiormente ad un’atmosfera termale e di cura del corpo: di qui l’uso degli azzurri e grigi – verdi incontrati nel corridoio di accesso agli spogliatoi”.
Dagli spogliatoi si raggiunge la zona “tecnica” del club: anzitutto, un’amplissima sala attrezzi, suddivisa solo funzionalmente in quattro zone, a seconda del tipo di training presente. Seguono le zone cardiofitness e circuit – training, dotate dei più recenti ritrovati dell’attrezzistica e con un’assistenza altamente specializzata da parte degli istruttori; quindi, le zone di allenamento più tradizionale, quali stretching e pesistica.
“Grande importanza hanno in quest’area – commentano le professioniste – la flessibilità dell’impianto elettrico, la resistenza all’urto e all’usura dei materiali di finitura e, soprattutto, l’abbattimento del rumore, componente fondamentale per garantire un netto miglioramento del senso di benessere. E’ questo il motivo che ci ha spinto a scegliere controsoffittature in pannelli di sughero, in parte fissati direttamente alla soletta, in parte pendinate ad una struttura in alluminio, che risulta, tuttavia, nascosta alla vista”.

Una soluzione che la Coverd ha ideato appositamente, e per la prima volta, ‘confezionando’ dei pannelli in sughero preformati e pretinteggiati SoKoVerd.C1 senza supporto a vista e ispezionabili: ognuno di questi può essere tolto per controllare, inserire nuovi materiali ecc.. Pannelli che hanno richiesto anche una dimensione tutta particolare, per l’inserimento di tre unità in uguale misura all’interno della distanza tra le putrelle.
Questi soffitti in sughero sono stati “interamente verniciati di bianco, per evitare di abbassare ulteriormente la percezione dello spazio attrezzi, già molto lungo e largo rispetto all’altezza.
Anche una parete longitudinale è stata interamente rivestita in pannelli di sughero SoKoVerd.C1, per ottemperare ad un’esigenza anche termica, nelle pareti contro cementi armati in terra. In questo caso, i pannelli risultano posati ‘a mattone’ e verniciati di rosso rubino”.
Una dimensione cromatica di spicco, che si ritrova anche negli altri due ambienti significativi, che completano il club (unitamente agli uffici per il personale, gli uffici vendita e gli ambulatori medici). In primo luogo, la sala corsi, di grande superficie, “le cui pareti laterali, in  parte vetrate e specchiate, e  quelle di fondo sono rivestite con pannelli di sughero gialli ed arancioni, al fine di incentivare il senso di vitalità ed allegria. L’insonorizzazione delle pareti perimetrali risulta di importanza cruciale in questa zona: infatti il sughero e le vetrate con cristalli ad alta capacità isolante abbattono notevolmente il passaggio di rumore da questa alle altre zone del club”.
I rivestimenti in sughero alle pareti e a soffitto sono protagonisti anche nella sala spinning, garantendo un’adeguata tenuta acustica ed igrotermica: in questo spazio – concludono gli architetti – sono stati utilizzati il rosso rubino e l’azzurro polvere, rigoroso ed elegante leit motiv del progetto cromatico della “New life”.

Dottor Marco Raimondi
Geom. Massimo Murgioni