Anno XIII
Numero 3
Dicembre 2001

Collegio San Carlo – Una scuola mille ambienti con il sughero

“Io dirigo una scuola. Pertanto desidero che i ragazzi che entrano nei miei ambienti scolastici si trovino a vivere in un contesto pienamente adeguato, che li metta in condizione di poter essere concentrati il più possibile per imparare. Perché, giustamente, se vivono bene in questi ambienti, impareranno anche bene. Già, a volte, capita che una lezione sia particolarmente pesante, quindi difficile da seguire: se poi anche l’ambiente che li ospita crea dei problemi di vivibilità, questi ragazzi non potranno sfruttare al meglio le proprie potenzialità. I problemi diventano, poi, particolarmente pesanti anche in quei locali dalla elevata rumorosità, quali mensa e palestra, tanto per gli alunni quanto per gli insegnanti e gli addetti ai lavori!”

Poche parole, eppure incisive e capaci di chiarire l’importanza dell’ambiente (e delle sue qualità acustiche) in un “mondo” prezioso quale la Scuola. Parole di un educatore, che di scuola e di alunni si intende: don Aldo Gerenzani, rettore del Collegio “San Carlo” di Milano.

Un’istituzione antica e multiforme, forte di un secolo abbondante di storia e passione educativa, attualmente “rivolte” a circa 1200 studenti, suddivisi tra Asilo nido, Scuola materna, Elementari, Medie, Liceo classico, Scientifico, IGEA. Una realtà che propone, altresì, varie attività (anzitutto sportive) di collegamento e completamento della proposta formativa, ed una programmazione teatrale e cinematografica di prima visione.

Una realtà che la Coverd ha incontrato direttamente negli scorsi anni, per una serie di realizzazioni in linea con la “filosofia” richiamata in apertura da don Gerenzani, secondo criteri e tipologie che ci sono stati illustrati dal geom. Massimo Loda, direttore dell’Ufficio tecnico dell’Istituto.

“Il primo intervento risale agli inizi degli anni Novanta, relativamente alla sala cinematografica, capace di 480 posti a sedere. I problemi da considerare concernevano l’insonorizzazione e l’utilizzazione di materiali di rivestimento resistenti agli urti, più durevoli rispetto a quelli abitualmente utilizzati e di natura soffice, dato che le pareti sono a diretto contatto dei ragazzi.

La scelta adottata della tecnologia Coverd in Bioedilizia ha pienamente risposto alle attese, con un particolare per noi ulteriormente significativo: il tipo di pannello in sughero utilizzato SoKoVerd.C1 aveva ottenuto già a fine anni Ottanta l’omologazione ministeriale in classe 1 per la reazione al fuoco e questo ha costituito un’ulteriore garanzia circa la qualità dell’intervento”.

Non a caso, aggiungiamo, proprio il cinema del Collegio, il 22 novembre 1999, ha ospitato il seminario «Introduzione all’acustica degli edifici», promosso dalla Coverd. Quel giorno, la sala gremita vide riuniti operatori del settore ambientale e legislativo, progettisti, impresari, committenti, direttori dei lavori, tecnici delle ASL, per un confronto sul presente, normativo e pratico, e sul futuro del settore. In un ambiente acusticamente ‘d.o.c.’, constatando altresì come 10 anni dopo i materiali utilizzati, tra cui il sughero, mantenessero l’originale freschezza e fonoassorbenza.

“Nel 1993 – ha proseguito Loda – abbiamo nuovamente contattato la Coverd, in occasione dell’allestimento della sala conferenze multimediale: un locale strategicamente aperto al futuro, che si deve prestare a molteplici utilizzazioni.

Anche in questo caso, il controsoffitto in sughero Kontro realizzato ha corrisposto alle esigenze di insonorizzazione, senza trascurare neppure l’aspetto estetico: attraverso i pannelli sono stati, infatti, creati giochi di colori e dimensioni, alternando quadri più o meno grandi. Una scelta che ha conferito ulteriore vivacità all’ambiente”.

“L’anno successivo è stata la volta del palazzetto dello sport, ambiente decisamente esposto al rumore e quindi al rimbombo, con ovvie conseguenze negative, soprattutto per chi vi lavora per parecchie ore al giorno.
Si è trattato di un intervento corposo, anche perché le dimensioni della struttura, 40 per 20, sono di tutto rispetto.

Accanto all’isolamento acustico delle pareti, è stato realizzato un pavimento galleggiante che doveva garantire un’adeguata attenuazione dei rumori di impatto (si pensi a quanto succede durante una partita di basket…) senza risultare eccessivamente elastico cosa che avrebbe potuto comportare il rischio di affaticamento od infortuni muscolari e articolari.

Anche qui, il ‘dato’ estetico è stato valorizzato: le finestre ad ampi riquadri richiamano il disegno dei pannelli in sughero SoKoVerd.C1, e viceversa”.

“Infine, il ’98 ha visto la nascita della Scuola materna.
Materiali ed impianti sono stati scelti e realizzati secondo i più aggiornati criteri della bioedilizia e la Coverd è stata nuovamente interpellata per la realizzazione dei controsoffitti nei diversi locali: cinque aule e le varie sale.

Particolarmente qualificante, in questa occasione, la ‘dimensione’ cromatica: i colori dei pannelli sono stati infatti accuratamente scelti in funzione dell’utilizzo di ogni stanza e tenendo conto della tenera età degli scolari, per rendere l’ambiente sereno, luminoso e ‘ a misura di bambino’ anche da questo punto di vista”.

Un panorama di interventi diversificati e “ad hoc”, che testimonia la cura verso i molteplici ambienti che caratterizzano la scuola. Un’attenzione ed un imperativo che traspaiono da un’ultima osservazione del rettore, definitivo suggello a quanto fin qui espresso: “la nostra serietà si misura nel modo in cui rendiamo l’ambiente degli altri, primi fra tutti i ragazzi, un ambiente più vivibile”.

Dottor Marco Raimondi
Geom. Massimo Murgioni