Anno XVI
Numero 1
Gennaio 2004

Un auditorium a tinte calde

Il salone doveva essere messo a norma e si è deciso di rifare completamente gli interni utilizzando il sughero Coverd, in modo da migliorare anche l’acustica e ottenere un gradevolissimo risultato estetico in tonalità biscotto

Nel momento in cui scriviamo sono ancora in corso i lavori di adeguamento normativo e riqualificazione estetica dell’auditorium comunale di via San Giovanni Bosco, a Brugherio.

Un intervento di grande portata, che restituirà ai cittadini una sala pubblica non più utilizzabile perché non in linea con le nuove regole sulla prevenzione incendi. Anche qui, non a caso, il sughero è stato preferito a tutti gli altri materiali e ha permesso ai progettisti di ottenere esattamente il risultato acustico ed estetico che andavano cercando.
Il punto di partenza è stato proprio l’adeguamento normativo. Gli interni in legno e moquette della sala, un classico dei cinema anni Settanta, non garantivano più un’adeguata protezione in caso di fiamme e il Comune ha dovuto correre ai ripari. L’immobile, va detto, è già stato interessato qualche anno addietro da lavori di ristrutturazione, che però si sono limitati all’impianto elettrico. Ora, vista la necessità di intervenire, si è deciso di dare corso a una sistemazione più complessiva, comprendente l’acustica, gli arredi e l’aspetto estetico.
Nel restyling dell’auditorium, il sughero è stato utilizzato per le pareti verticali.
Nel primo caso sono stati impiegati i pannelli in sughero biondo naturale Kontro, nel secondo i pannelli SoKoVerd.C1 di CoVerd. Entrambi questi prodotti hanno la caratteristica di essere fonoassorbenti, termoisolanti, imputrescibili, autoestinguenti, non gocciolanti, assolutamente non tossici e omologati dal Ministero degli Interni in Classe 1 per la reazione al fuoco.
La duttilità e la facilità di posa dei pannelli hanno consentito di operare dei tagli a livello dei punti luce e di creare dei suggestivi coni luminosi alle pareti.
Ogni centimetro è stato rivestito di sughero, nonostante la complessità architettonica dell’edificio. Per quanto riguarda i colori, la scelta progettuale è stata una monocromia di caldo arancione, lontanissima dalle tinte fredde precedenti.
“Un solo colore perché l’auditorium è geometricamente complesso al suo interno e le pareti non allineate creano già un’idea di movimento – ha spiegato l’architetto Manuela Gambarin, progettista dell’opera e direttore lavori – Nel complesso l’ambiente regala un’idea di caldo avvolgente, in cui il sughero gioca un ruolo importante”.
I lavori dovrebbe terminare entro la fine del 2003 con la fornitura delle nuove poltroncine e del palco.

Angelo Verderio